Se ne è andata in silenzio, all’improvviso come ogni persona che lascia il campo dopo aver seminato. Una grande donna, una suora esemplare. Suor Salesia l’ho conosciuta casualmente in Togo durante le mie permanenze all’ospedale di Afagnan, dal quale oggi è volata via. Ha creato dal nulla una comunità e si è dedicata a sollevare la gente dalla povertà. Mirabili i suoi progetti per promuovere il lavoro in campo agricolo che le valsero il soprannome di suor pomodoro, la cultura con l’insegnamento, la formazione con le scuole di cucito e di cucina. Nei miei viaggi in Togo non ho mai dimenticato di passare ad Aklaku per salutarla; fieramente mi accoglieva nella sede dove viveva, costruita – come mi raccontava – con tanti sacrifici. Ricordo la felicità che mi espresse dopo aver ricevuto alcune macchine da cucire che come associazione le avevamo inviato e per l’aiuto che le avevamo assicurato per qualche ammalato.
Non potrò scordarla Suor Salesia e così tutti gli amici di Chirurgia Pediatrica Solidale. Quando ritorneremo in Madagascar, terra che anche lei ha nel cuore, sarà nei nostri pensieri.
Un abbraccio forte e buon viaggio, Suor pomodoro.